Consumo di pesce crudo

  1. Se consumati crudi i prodotti ittici devono essere di freschezza ineccepibile, e comunque possono albergare un rischio residuale dovuto a virus, batteri, parassiti, tossine che potrebbero eludere i controlli, per quanto accurati siano. Anche se il prodotto ittico è appena pescato non vi è comunque la certezza della assenza di pericoli.
  2. Il succo di limone è in grado di svolgere una blanda azione antibatterica ma non è in grado di “disinfettare” i prodotti ittici crudi. l’utilizzo del succo di limone deve essere considerata pertanto una pratica volta solo a migliorarne il gusto.
  3. La marinatura (sale e limone o sale e aceto) non è in grado di uccidere i microrganismi presenti; per farlo dovrebbe essere tanto forte (talmente tanto salato e tanto acido) da rendere immangiabili i prodotti ittici.
  4. Bere vino durante il consumo di prodotti ittici crudi non aiuta ad eliminare eventuali microrganismi patogeni.
  5. Particolare attenzione deve essere posta al consumo di molluschi bivalvi crudi che, per la loro caratteristica di nutrirsi filtrando l’acqua e trattenendo le particelle in sospensione, sono in grado di concentrare virus batteri e tossine algali.
  6. Evitare il consumo di prodotti ittici crudi in persone anziane, malati, bambini o donne in stato di gravidanza.
  7. Fare attenzione al consumo di prodotti ittici crudi se si è in viaggio in paesi dove la sanità e il controllo degli alimenti non sono efficienti come in Europa, soprattutto se paesi a clima caldo.
  8. Per l’approvvigionamento di prodotti ittici da consumarsi crudi affidarsi a professionisti (rivenditori, ristoratori) che effettuano con efficacia i controlli previsti dalla normativa.
  9. Il congelamento ai fini di bonifica preventiva dei prodotti ittici da somministrare crudi, se effettuato con le dovute procedure (congelamento in abbattitore, scongelamento lento) non rovina o deprezza i prodotti ittici.
  10. Ricordare sempre che la sicurezza totale in questo campo non può esistere.