Consumo di pesce crudo
- Se consumati crudi i prodotti ittici devono essere di freschezza ineccepibile, e comunque possono albergare un rischio residuale dovuto a virus, batteri, parassiti, tossine che potrebbero eludere i controlli, per quanto accurati siano. Anche se il prodotto ittico è appena pescato non vi è comunque la certezza della assenza di pericoli.
- Il succo di limone è in grado di svolgere una blanda azione antibatterica ma non è in grado di “disinfettare” i prodotti ittici crudi. l’utilizzo del succo di limone deve essere considerata pertanto una pratica volta solo a migliorarne il gusto.
- La marinatura (sale e limone o sale e aceto) non è in grado di uccidere i microrganismi presenti; per farlo dovrebbe essere tanto forte (talmente tanto salato e tanto acido) da rendere immangiabili i prodotti ittici.
- Bere vino durante il consumo di prodotti ittici crudi non aiuta ad eliminare eventuali microrganismi patogeni.
- Particolare attenzione deve essere posta al consumo di molluschi bivalvi crudi che, per la loro caratteristica di nutrirsi filtrando l’acqua e trattenendo le particelle in sospensione, sono in grado di concentrare virus batteri e tossine algali.
- Evitare il consumo di prodotti ittici crudi in persone anziane, malati, bambini o donne in stato di gravidanza.
- Fare attenzione al consumo di prodotti ittici crudi se si è in viaggio in paesi dove la sanità e il controllo degli alimenti non sono efficienti come in Europa, soprattutto se paesi a clima caldo.
- Per l’approvvigionamento di prodotti ittici da consumarsi crudi affidarsi a professionisti (rivenditori, ristoratori) che effettuano con efficacia i controlli previsti dalla normativa.
- Il congelamento ai fini di bonifica preventiva dei prodotti ittici da somministrare crudi, se effettuato con le dovute procedure (congelamento in abbattitore, scongelamento lento) non rovina o deprezza i prodotti ittici.
- Ricordare sempre che la sicurezza totale in questo campo non può esistere.